10/05/09

Sogno


Sogno

Sera, quasi notte. Il lungomare illuminato dalle lanterne antiche, disposte a cadenze ordinate l’una dall’altra. Lei stava passeggiando, e mentre le gambe davano movimento al suo corpo, la mente si divertiva ad agitarle i pensieri. Un tuffo nell'acqua novembrina, salata, fredda, tremenda da dover affrontare. Scelse il punto giusto e scavalcò il muricciolo. La sabbia umida e trascurata si infiltrò nelle scarpe, lucide e dal tacco alto; le tolse, poi passò a liberarsi del cappotto, della maglia e della camicetta di seta bianca.
Solo un uomo, con al guinzaglio un cane di mezza taglia, si accorse di lei; le dedicò un unico sguardo assente prima di tornare a quanto più di caro aveva.
Nuda quasi al completo, sfidava adesso il vento tagliente che portava con sé l'odore salmastro del mare. Camminò fino alla scogliera, la percorse tutta a piedi nudi, su, fino allo strapiombo.
“Non pensare, tuffati, tuffati oh sirena algida e immacolata. Ti prego, fallo per me.”
La voce nella sua testa era calma, rassicurante, così dolce che lei si lasciò cadere senza alcuna esitazione. Qualche istante di silenzio, poi un urlo. Fu come se le sue carni fossero attraversate da migliaia di aghi, fitti e spessi da non lasciar libero neppure un millimetro di lei.
Chiuse gli occhi, ma il dolore non la lasciò. Si irrigidì da capo ai piedi, mentre le onde increspate le nascosero la testa.
“...Nuota, non ti curar di loro, vorrebbero inghiottirti, ma tu sei più forte di qualche goccia di acqua salata..”
Agitò confusamente gambe e braccie nella ricerca disperata di una sincronia che non arrivò mai. Di lì in poi, solo il buio.

Se ne era andato suo marito, ed era il modo in cui lei, da allora, trascorreva le notti: incubi a ricordarle qualcuno che l’aveva lasciata per sempre. Quando la sveglia suonò, raccolse da terra un fazzoletto per asciugarsi il sudore, poi, come ogni mattina, fece un lungo sospiro prima di alzarsi da letto..

Buon giorno mondo... oggi... è un altro giorno da affrontare :-)
@poesilandia

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